Che cosa si impara dalle esperienze negative
Stefano Bisi
Giampaolo Dallara, presidente e fondatore della Dallara Group, la prestigiosa casa costruttrice di automobili da competizione, in una conferenza ha raccontato la sua storia che è un duplice insegnamento. Il primo è che si può partire da un borgo del Parmense, nel suo caso Varano de’ Melegari dove è nato nel 1936, poi studiare, conseguire una laurea e diventare imprenditore di successo. Il secondo insegnamento deriva dall’incontro che ha segnato la sua vita in positivo, quello con Enzo Ferrari. Era il 1959 e Dallara si era appena laureato in ingegneria aeronautica e il Drake stava svolgendo prove nella galleria del vento del politecnico di Milano. “Un professore – racconta – mi dice che alla Ferrari cercano i giovani ingegneri, il giorno dopo ero già lì a lavorare. Sono entrato nelle corse in Ferrari, ero l’ultimo arrivato. Quello che faceva i calcoli a mano”.
A Maranello il giovane ingegnere impara soprattutto una filosofia di vita. Appena assunto Enzo Ferrari lo porta nella sala riunioni. Dallara si immagina di vedere in mostra i tanti trofei conquistati dal Cavallino rampante: “Nella sala riunioni non c’erano nelle pareti i trofei delle gare vinte o i quadri delle grandi vittorie. C’erano in una sorta di esposizione tutti gli errori. I pezzi rotti, il cuscinetto, il porta-mozzo, la valvola. Ci ho messo del tempo a capire ma in quel momento mi sono accorto che era probabilmente un messaggio molto importante: quello di lavorare sugli errori. Oggi da noi in azienda una delle posizioni professionali molto importante è quella del failure manager, una persona che insieme ad altri si occupa di esaminare tutto quello che non ha funzionato, di cercare di capire come si può fare per trovare una risposta immediata ma soprattutto di capire che cosa bisogna fare per non ripetere più lo stesso errore”.
Un messaggio valido per tutti: si può sbagliare ma bisogna riconoscerlo subito per non ripeterlo. L’errore è una risorsa su cui lavorare. Un proverbio dice che “sbagliando si impara” ma cambiare la percezione dell’errore da fallimento a momento per imparare non è così semplice come si potrebbe credere. Fin da bambini ci insegnano che non si può sbagliare e l’eventuale errore si vive solo come sofferenza e non come opportunità per crescere. Se non si ha la libertà di sbagliare non si colgono le opportunità e gli insegnamenti che derivano dagli errori.
L’esperienza ci dice che occorre concentrarsi sull’obiettivo che si vuole raggiungere con la consapevolezza che nella strada che si percorre per raggiungerlo si può inciampare e cadere ma l’ostacolo è solo un passaggio. Occorre rialzarsi e proseguire il cammino perché i problemi sono solo opportunità in abiti da lavoro diceva Henry John Kaiser mentre Bill Gates ci ammonisce: “Va bene festeggiare il successo, ma è più importante ascoltare le lezioni del fallimento”. Due grandi insegnamenti ma ci piace proporvi anche la lezione di Winston Churchill: “L’ottimista vede opportunità in ogni pericolo, il pessimista vede pericolo in ogni opportunità”. Cerchiamo di seguire l’insegnamento dello statista inglese.





