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Trump, Putin e l’Europa

“ll linguaggio diplomatico, sempre creativo, definisce inizio di «dialogo» il piano Putin-Trump (la firma è di Trump, ma le impronte digitali sono di Putin) sull’Ucraina. Era tutto già scritto”. Scrive Angelo Panebianco sul Corriere della Sera: “Altro che imprevedibilità di Trump. Dell’Ucraina, e dell’Europa tutta, a lui e al movimento politico che lo ha portato alla presidenza non importa nulla. Se li prenda pure Putin, se ci tiene. Trump ha chiarito a parole già in campagna elettorale, e lo ha dimostrato coi fatti fin dall’inizio della sua presidenza, quali siano le sue priorità. E fra queste non ci sono né il sostegno all’Ucraina né un interesse per la sicurezza dell’Europa. Non è vero che l’Europa non avrebbe la «capacità» di aiutare gli ucraini. In una situazione di emergenza – sottolinea l’editorialista – la ricca Europa potrebbe, in teoria, tirare rapidamente fuori le risorse e quindi dotarsi, a tempi di record, della «capacità» per sostenere l’Ucraina e mettere in piedi un sistema di deterrenza a protezione di sé stessa. È successo tante volte nella storia che di fronte a una sfida esistenziale il mansueto si sia dotato rapidamente dei mezzi per difendersi. Non è un problema di capacità, ma di «volontà». È la volontà che latita. Per le divisioni fra i governi europei. E perché ci sono potenti forze in azione che lavorano affinché di quella «capacità» l’Europa non possa dotarsi. È vero: le forze che lavorano contro l’Ucraina e contro la possibilità che l’Europa la difenda e crei, col concorso italiano, un sistema di deterrenza per mettersi in sicurezza, non sono invincibili. Prendiamo, per esempio, gli antioccidentali. Sono, tradizionalmente, in Italia tanti e agguerriti. Ma sono più deboli di un tempo. Soprattutto, non hanno nulla da proporre in positivo. L’antioccidentalismo dei tempi del Partito comunista era anche propositivo: aveva una utopia (il socialismo, il sol dell’avvenire) da vendere e che si vendeva bene. Gli antioccidentali odierni sono solo «contro», non hanno mete o ideali alternativi da indicare. Anche la paura dei più, in teoria, può essere sconfitta. Ma occorrerebbe una convergenza (al momento impossibile, ma non è detto che rimanga a lungo tale) fra forze della maggioranza e della opposizione. Solo così si potrebbero convincere gli italiani che il frangente storico è grave e che occorre darsi una mossa. Sono già in tanti quelli pronti a chiamare «pace» la possibile sconfitta ucraina”.

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