Regionali, chi ha vinto e chi ha perso le elezioni
Hanno vinto Schlein, Zaia e Fico mentre Meloni ha perso la sfida con la Lega in Veneto e ha perso il Sud. Le regionali hanno confermato le previsioni della vigilia: eletti presidenti Alberto Stefani (Lega) in Veneto; Antonio Decaro (Pd) in Puglia e Roberto Fico (M5S) in Campania, con uno stacco doppio rispetto alle previsioni sul candidato di centrodestra Cirielli. Ma Decaro in Puglia ha vinto con un margine superiore al predecessore Emiliano, mentre Stefani in Veneto ha preso parecchi voti meno rispetto al predecessore Zaia. Lo stesso Zaia, candidato capolista al consiglio in tutte le province venete, ha raccolto il record di oltre 200 mila preferenze e ha trainato il successo della Lega (600 mila voti, pari al 36%), che ha surclassato FdI rimasta al 18% contro il 37% delle europee dello scorso anno. Il risultato leghista potrebbe intralciare i piani di Meloni, che punta alla presidenza della Lombardia. E vedremo come Zaia utilizzerà il suo enorme bottino di voti: cercherà di “scalare” la Lega? Oppure cerchera’ di creare una Lega del Nord da federare alla Lega nazionale?
Schlein ha dimostrato che il campo largo è vincente se si presenta unito e da domani si impegnerà a costruire quel “progetto per il Paese” che ancora manca, cercando di appianare le differenze con Conte. Per Meloni brutte notizie anche dal Sud, dove il successo del campo largo, se si ripetesse nei collegi uninominali delle politiche, potrebbe impedire una nuova vittoria del centrodestra, soprattutto al Senato. E’ dunque plausibile che dopo questi risultati Giorgia intensificherà gli sforzi per varare una nuova legge elettorale proporzionale con premio di maggioranza, cancellando i collegi uninominali, e con l’indicazione del nome del candidato premier o del capo della coalizione sulla scheda elettorale. Vedremo come reagiranno Fi e Lega che rischierebbero di essere cannibalizzati da FdI nonché i partiti di centrosinistra. E’ il commento di Paolo Mazzanti, direttore di Askanews.




