Mps-Mediobanca, il Corrierone riaccende i riflettori sulla vicenda
Da qualche giorno si era placato il clamore mediatico sul caso Mps-Mediobanca ma il Corriere della Sera riaccende il fuoco rivelando che il ministero del Tesoro il 29 luglio 2025 (a firma della Direzione generale) ha assicurato alla Consob che prima del collocamento il 13 novembre 2024 del 15% di azioni governative Mps «non vi è stata alcuna interlocuzione, contatto o scambio tra i competenti uffici del ministero e gli azionisti Delfin-Caltagirone-Anima-Bpm che hanno poi acquisito una partecipazione rilevante in Mps». Secondo il quotidiano sarebbe stato invece proprio il ministro Giancarlo Giorgetti (nella foto) a discuterne un mese prima con uno dei protagonisti. La Consob ha precisato in una nota che tutto si è svolto nella massima correttezza. Dello stesso tenore i comunicati del Monte dei Paschi, del gruppo Caltagirone e di Delfin. La procura di Milano ha acceso i riflettori su tutta la vicenda che, secondo alcuni addetti ai lavori, è destinata a sgonfiarsi ma “qualche” danno rilevante è già stato fatto. Del resto appare improbabile che l’azionista di maggioranza della banca senese sia stato tenuto all’oscuro di quello che stava per accadere. Pare di tornare al tempo dell’acquisto di Antonveneta quando ci hanno voluto far credere che la Banca d’Italia seppe dell’operazione a cose fatte.






