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Medicina, il congresso dei Mille per studiare le novità sull’osteoporosi

Oltre 1000 esperti provenienti da tutta Italia hanno partecipato al 25esimo congresso nazionale SIOMMS, Società Italiana dell’Osteoporosi, del Metabolismo Minerale e delle Malattie dello Scheletro (SIOMMMS), presieduta dal professor Bruno Frediani (nella foto), direttore della Reumatologia dell’Aou Senese, in corso a Siena in questi giorni, presso il centro didattico dell’ospedale Santa Maria alle Scotte.

L’evento è stato aperto dal Rettore dell’Università di Siena, Roberto Di Pietra, che ha dichiarato: «Celebrare il venticinquesimo anniversario è un momento importante nella vita di questa società scientifica e siamo grati che abbiano scelto Siena. Ringrazio il professor Bruno Frediani, direttore del Dipartimento di Scienze Mediche, Chirurgiche e Neuroscienze dell’Università di Siena, per aver organizzato un evento così rilevante. E’ un momento di confronto interdisciplinare e conferma che Siena, per ricerca e aggiornamento professionale in questi campi, gioca un ruolo di rilievo».

A portare il saluto dell’Aou Senese anche il direttore generale, Antonio Barretta: «Un confronto multidisciplinare importante sulle malattie dell’osso – ha detto il dg delle Scotte – approfondite con più punti di vista e con un grande spazio dedicato ai giovani sui quali noi dobbiamo puntare e costruire. Tra gli obiettivi dell’Aou Senese c’è anche quello di costruire il futuro delle professioni sanitarie. Un apprezzamento al professor Frediani per aver organizzato questo evento e per aver dato così tanto spazio ai giovani». 

Il professor Frediani ha messo in evidenza gli aspetti principali del meeting: «Le più importanti novità – ha detto Frediani – riguardano la terapia sequenziale cioè quando un paziente viene trattato con un farmaco sappiamo già in anticipo quale farmaco potrà fare tra 4 o 5 anni e anche successivamente, con una terapia pianificata su più farmaci nel tempo.  Cambiare farmaco può esser importante sia perché alcuni farmaci possono perdere la propria efficacia, sia perché può essere utile alternare farmaci diversi ed efficaci, tra cui quelli che stimolano l’osso e quelli che frenano le perdite di minerale, con ottimi risultati grazie alla sequenzialità. Nel meeting vengono affrontati anche aspetti di diagnostica radiologica e di laboratorio rilevanti ma tra gli aspetti più importanti del congresso c’è sicuramente quello della interdisciplinarietà: l’osteoporosi è una malattia che può presentarsi a seguito o insieme ad altre malattie e ciò richiede la collaborazione tra più specialisti con una diagnosi condivisa». 

 Professionisti di diverse specialità – tra cui internisti, endocrinologi, reumatologi, ortopedici, fisiatri, ginecologi, radiologi, geriatri e medici di medicina generale – partecipano in sessioni congiunte, rafforzando la necessità di un approccio multispecialistico alla patologia. Una parte centrale del programma è dedicata alla formazione e al sostegno delle nuove generazioni di ricercatori. In apertura è stato assegnato anche il Premio alla carriera “Caniggia-Gennari”, conferito al professor Salvatore Minisola, professore ordinario di Medicina Interna presso l’Università La Sapienza di Roma, tra i principali esperti di malattie osteometaboliche, che con il suo lavoro scientifico e didattico, ha contribuito in modo fondamentale alla crescita della cultura su queste patologie in Italia e all’estero.

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Simone
Simone
16 ore fa

Importante convegno! L’approccio multidisciplinare e la pianificazione delle terapie sono fondamentali per il futuro della cura dell’osteoporosi.