L’Europa c’è e l’Ue decide un prestito di 90 miliardi di dollari all’Ucraina
Rocco Cangelosi commenta su InPiù la decisione del sostegno dell’Unione Europea all’Ucraina.
Nonostante tutti i contorcimenti notturni – scrive – il Consiglio europeo ha raggiunto l’accordo sugli aiuti finanziari all’Ucraina. Con una decisione all’unanimità è stato varato un prestito di 90 miliardi di dollari che consentiranno all’Ucraina di continuare la resistenza armata per i prossimi due anni. Dalla misura saranno esclusi Ungheria, Repubblica Ceca e Slovacchia che hanno stigmatizzato la decisione come un passo verso la guerra. L’Ucraina rimborserà il prestito con i risarcimenti per i danni di guerra a garanzia dei quali restano congelati in Euriclear oltre 200 miliardi di dollari. Si è trattato di una decisione immaginativa che dà un duplice messaggio. Innanzitutto, l’Unione europea di fronte alle emergenze riesce a trovare un’intesa e ancora una volta lo ha fatto ricorrendo agli eurobond nonostante le forti riserve del cancelliere tedesco Merz.
È un precedente importante, che si inserisce sulla falsariga del NextGenerationEu e che apre prospettive incoraggianti per un ricorso strutturale al debito comune. Ma quello che più conta sul piano politico è il messaggio rivolto a Putin e a Trump. L’Europa c’è e non è disposta ad assistere inerme alla svendita dell’Ucraina. Putin dovrà adesso valutare attentamente se gli conviene convergere sulle proposte di pace elaborate dai volenterosi a Berlino o continuare una guerra sempre meno sostenibile per i costi economici e umani. Certo è che con la decisione di oggi l’Unione europea rientra in gioco e il negoziato per la pace in Ucraina non sarà più solo una questione tra Putin e Trump.





