#ECONOMIA

La scienza e l’atomica

Le difficili scelte

Il 6 agosto di quest’anno ha segnato l’ottantesimo anno dal bombardamento di Hiroshi ma seguito 3 giorni dopo da quello di Nagasaki. Lo sgancio delle due bombe atomiche ha segnato la fine della Seconda guerra mondiale e mostrato al mondo l’enorme e terrificante potere distruttivo di questi nuovi ordigni capaci di liberare enormi quantità di energia. L’unità di misura che viene convenzionalmente usata per le bombe atomi che è il kilotone che corrisponde all’energia liberata dall’esplosione di 1000 chili di tritolo. Le bomba sganciata su Hiroshima era da 13 kilotoni, quella su Nagasaki da 20.
Una esplosione nucleare tipicamente rilascia circa 20 milioni di volte l’energia di un egual massa
di tritolo, rendendo questi ordigni relativamente facili da trasportare. Infatti, sono stati costruiti anche piccoli bombe nucleari, della potenza di qualche centinaio di chili di tritolo del peso di decine di chili, trasportabili da una singola persona; anche quelle più potenti possono essere facilmente traportate da missili di dimensioni relativamente ridotte. Le bombe più grandi mai costruite sono quelle cosiddette termonucleari o all’idrogeno che hanno la potenza di migliaia di volte quella di Hiroshima. Gli ordigni nucleari sfruttano l’enorme energia contenuta nei nuclei, che può essere liberata attraverso due processi: la fissione e la fusione. Nella fissione un nucleo pesante si spezza in nuclei più leggeri, nella fusione invece due nuclei leggeri si fondono in un nucleo più pesante. In entrambi i processi la massa dei nuclei nello stato finale è minore di quella iniziale e la differenza è disponibile come energia secondo la celebre
equazione di Einstein E=mc^2. APPROFONDISCI SU ESPANSIONE https://edicoladigitale.info/espansione/digital-download/

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