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Il sindacato chiede ancora di revocare il licenziamento del cassiere

La PAM, con la scelta scellerata di licenziare onesti dipendenti attraverso la trappola della cosiddetta ‘prova carrello’ sta compiendo un’azione illegittima e un clamoroso autogol mediatico. Non è ammissibile, che un’azienda metta in difficoltà un proprio dipendente con un tentativo di furto per indurlo in errore. I cassieri di un supermercato non possono fare gli investigatori o gli ispettori di polizia, hanno ben altre mansioni. La nostra solidarietà nei confronti di Fabio Giomi è totale. Questa è la faccia peggiore del liberismo nella grande distribuzione, combinata con condotte antisindacali nei confronti dei propri collaboratori. La scorrettezza di PAM è talmente evidente che gran parte dei clienti abituali esprimono profonda indignazione e valutano altri lidi per fare la spesa. Tra l’altro la PAM, oltre a ledere la dignità dei dipendenti, contraddice se stessa ed i valori che ha sempre manifestato. Leggiamo infatti con stupore che nella carta etica c’è scritto formalmente che“il gruppo PAM si impegna nei confronti dei propri dipendenti a promuovere correttezza e trasparenza e a garantire integrità morale”. Alla faccia della correttezza e dell’integrità morale. La campagna mediatica contro questi assurdi e disumani atteggiamenti continuerà a lungo, senza sosta. Invitiamo quindi PAM a tornare sui suoi passi e a restituire dignità a tutti i lavoratori interessati da questi licenziamenti illegittimi. Le tre categorie sindacali FILCTEM, FILLEA e FLAI della CGIL di Siena, nel ribadire il loro sostegno e la massima solidarietà sindacale, saranno sempre al fianco dei lavoratori.

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