Il Monte, Mediobanca e le luci della ribalta
Che il Monte dei Paschi di Siena, la banca più antica del mondo, fosse riuscita a conquistare Mediobanca aveva destato stupore e anche un po’ di invidia perché negli ultimi anni della banca di Rocca Salimbeni si era parlato solo molto male e spesso ingiustamente. Ora su quell’ops andata a buon fine si sono accese le attenzioni della procura della Repubblica di Milano e le voci si sono rincorse dopo che il Corriere della Sera nel pomeriggio del 27 novembre ha pubblicato la notizia dell’apertura di un’indagine sull’operazione che il Monte dei Paschi ritiene di aver effettuato secondo criteri di correttezza.
Il quotidiano scrive che “L’imprenditore Francesco Gaetano Caltagirone, il presidente di Luxottica e della controllante lussemburghese Delfin s.a.r.l., Francesco Milleri, e il banchiere amministratore delegato di Monte dei Paschi di Siena, Luigi Lovaglio, sono indagati dalla Procura di Milano per le ipotesi di reato di «aggiotaggio» e di «ostacolo alle Autorità di vigilanza» per aver – secondo gli inquirenti – concordato l’«Ops-Offerta pubblica di scambio» da 13,5 miliardi di euro (accolta in Borsa dal 62% di adesioni) con la quale Monte dei Paschi di Siena, di cui il governo era il primo azionista, tra gennaio e ottobre 2025 ha conquistato il controllo di Mediobanca, a sua volta prima azionista con il 13,2% di Generali in cui possiedono già corpose quote Caltagirone e Delfin. Anche gruppo Caltagirone e la Delfin, come persone giuridiche, sono indagate dal pool economico del procuratore aggiunto Roberto Pellicano in base alla legge 231 del 2001 sulla responsabilità amministrativa degli enti per reati commessi dai vertici nell’interesse aziendale”.
Il Corriere della Sera precisa: “L’accordo (non dichiarato al mercato in violazione delle regole) sulla partita per la scalata a Mediobanca sarebbe stato celato anche e soprattutto ai controllori Consob (l’autorità di vigilanza sulla Borsa), Banca centrale europea (vigilante sul sistema creditizio) e Ivass (vigilante sul mondo delle assicurazioni); e avrebbe comportato il coordinamento, oltre che degli acquisti nel 2024 di una quota di azioni Mps cedute a fine 2024 dal Ministero del Tesoro allora primo azionista della banca senese, anche degli acquisti di azioni di Mediobanca, fino a violare l’obbligo normativo di lanciare sull’istituto guidato allora dal banchiere Alberto Nagel una «Opa-Offerta pubblica di acquisto» una volta raggiunta e superata congiuntamente la quota del 25% di Piazzetta Cuccia”. E ora che succederà?





