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Il futuro dell’Europa, come smentire le previsioni pessimistiche

Angelo Panebianco sul Corriere della Sera parla del presente e del futuro dell’Europa. “Le principali ragioni che fanno temere a molti che l’Europa sia destinata a un futuro di irreversibile decadenza – scrive -, che sia in procinto di rimanere schiacciata dalle grandi potenze, che possa anche perdere, in un futuro non troppo lontano, la sua opulenza e le sue libertà, sono due. La prima è che l’Europa non dispone oggi della capacità di difendersi. La seconda ragione è che l’Europa, per come si è sviluppato fin qui il processo di integrazione europea, è espertissima nello stabilire regole che vincolino i comportamenti ma è incapace di stimolare innovazioni. Forse capiremmo qualcosa del possibile futuro dell’Europa se potessimo valutare quale sia la forbice, la distanza, fra gli orientamenti delle classi dirigenti europee e quelli del più ampio pubblico, nonché quali idee circolino entro le classi dirigenti sui rimedi da adottare”. “Specificatamente rivolte alla classe dirigente dovrebbero essere le domande sui rimedi per contrastare l’incapacità, o la ridotta capacità, di innovazione dell’Europa. Da tanti anni, l’antieuropeismo soffia sul fuoco, denuncia i lacci e lacciuoli legali e burocratici mediante i quali l’Unione blocca la libertà di intrapresa e frustra gli sforzi innovativi. È stato fatto ben poco per tentare di sgonfiare la protesta anti-europea, per sburocratizzare i processi decisionali, per allentare i vincoli, per favorire l’innovazione. Certo, molte di queste accuse sono strumentali. Ma altre non lo sono. Responsabilità dei governi europei? Certamente sì. Ma non soltanto. Il processo di integrazione europea è nato e ha assunto i suoi caratteri principali (si pensi all’acquis communautaire, il complesso di norme che si sono accumulate) in un mondo che non esiste più. Il superamento dell’unanimità? Sarebbe utile ancorché insufficiente. Giorgia Meloni è stata (giustamente) criticata per essersi dichiarata contraria. Ma davvero gli altri governi sarebbero disposti ad abbandonare quella regola? In ogni caso, senza cambiamenti radicali l’Unione europea non è destinata a un luminoso futuro. Circola (per la soddisfazione di Trump e di Putin) una profezia ultra-pessimista che la dà per spacciata. Bisognerebbe fare qualcosa per tentare di smentirla”.

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La s(parata) di Gigi Buffon su Giorgia

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Bronzi di Riace, a Firenze presentati per

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