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Cresce la preoccupazione per una guerra mondiale sempre più vicina

“Una guerra mondiale è sempre più vicina”, scrive Marino Longoni su Italia Oggi. “Il generale Giuseppe Cavo Dragone, responsabile del comitato militare della Nato, quindi non l’ultimo arrivato, ha dichiarato qualche giorno fa al Financial Times che la Nato sta valutando azioni più decise, compresa la possibilità di un cyber attacco preventivo alla Russia, in risposta a operazioni informatiche, sabotaggi e violazioni dello spazio aereo. Una dichiarazione che solo poco tempo fa sarebbe stata impensabile: l’aggressività di Putin in Ucraina sembra aver innescato una frana dalle conseguenze imprevedibili. Ed ora tutti si stanno preparando al peggio. La spesa militare globale ha raggiunto nel 2024 ben 2.718 miliardi di dollari, il livello più alto mai registrato, con un aumento del 9,4% rispetto al 2023 ed è in crescita costante. In Europa è aumentata addirittura del 17% nel 2024, raggiungendo i 693 miliardi di dollari. Aziende multinazionali e nazionali stanno con- vertendo le proprie linee di produzione civile verso la fabbricazione di armamenti. Non solo, l’adozione di nuove dottrine strategiche e l’accelerazione dei programmi di riarmo, come il ReArm Europe Plan/Readiness 2030, indicano una pianificazione di medio/lungo periodo per la preparazione bellica. E non c’è solo l’aggressività russa a destare allarme. Nei giorni scorsi il presidente di Taiwan, William Lai Ching-te ha dichiarato che Pechino punta a “completare l’unificazione di Taiwan con la forza entro il 2027”, una data che molti osservatori ritengono sia quella in cui Pechino avrebbe effettivamente ultimato tutti i preparativi per l’invasione. Il pericolo è talmente reale che non solo Taiwan ha deciso di aumentare notevolmente la propria spesa militare, ma anche i paesi vicini si stanno preparando, a cominciare dal Giappone che ha messo in cantiere un deciso programma di difesa in funzione anticinese. Queste tensioni e questi preparativi bellici sono in fin dei conti l’effetto di un sistema internazionale che si sta strutturando intorno a blocchi antagonisti, con una competizione che si gioca su più fronti: militare, tecnologico, economico e della disinformazione, creando un quadro di instabilità globale senza precedenti, con una escalation facilmente prevedibile nei prossimi anni. La terza guerra mondiale non è mai stata così vicina”.

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