Le luci e le ombre di Siena
Siena è una città particolare, invidiata per tantissimi anni, poi diffamata e di nuovo invidiata. Nelle ultime ore è tornata agli onori della cronaca per un’inchiesta della procura della Repubblica di Milano sull’ops della Banca Monte dei Paschi su Mediobanca con tre indagati. Un’operazione che aveva suscitato meraviglia e stupore per l’abilità con cui è stata condotta dai manager montepaschini. Ora la doccia fredda dell’indagine giudiziaria. Proprio oggi, 28 novembre, chiude lo stabilimento industriale di viale Toselli inaugurato il 3 aprile 1967 dall’allora presidente del consiglio Aldo Moro. Lo stabilimento si chiamava Ignis, ora che chiude porta il nome Beko. All’inaugurazione dell’anno accademico dell’università il Nobel Giorgio Parisi ha parlato della ricerca ma in sala c’erano alcuni dei 240 ricercatori assunti con i fondi del Pnrr che ora, finiti i soldi, saranno costretti a lasciare l’ateneo. A rincuorare la città c’è una buona notizia: anche quest’anno Vismederi è presente nella classifica “Leader della Crescita 2026” realizzata da Il Sole 24 Ore in collaborazione con Statista, rientrando tra le aziende italiane che hanno registrato le migliori performance per incremento dei ricavi e sviluppo nel periodo di riferimento. In Europa è al 237esimo posto. Mica male per un’azienda fondata pochi anni fa da Emanuele Montomoli, senese e contradaiolo, docente universitario e presidente del Costone, una delle tre storiche squadre di basket della città.
Il primo dicembre a Siena accendono le luci natalizie. In anticipo arriva qualche luce.





