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Monoclonali, quella vicenda che rimbalza tra governo Conte, Siena e Firenze

Ricordate la ricerca e lo sviluppo di vaccini monoclonali prodotti da industrie nazionali per battere il Covid? Il Giornale diretto da Tommaso Cerno torna a parlare di quello che avvenne nell’agosto 2020, quando il governo di Giuseppe Conte (nella foto) mise a disposizione 380 milioni, 80 subito e 300 milioni nel 2021 anche «attraverso l’acquisizione di quote di capitale a condizioni di mercato», con apposito decreto di Mef, Mise e Salute e su proposta del commissario straordinario all’emergenza Covid Domenico Arcuri.

Il quotidiano chiede: Ma che fine hanno fatto quelle sperimentazioni? Il 12 maggio 2020 Rino Rappuoli, chief scientist e head of external R&D della Gsk vaccine con base a Siena, annuncia al mondo che la Fondazione Toscana Life Sciences e l’Istituto Spallanzani di Roma stanno sviluppando «un farmaco monoclonale derivato dal sangue dei pazienti convalescenti», che sarebbe stato fornito dallo Spallanzani, il cui direttore scientifico dell’epoca era Giuseppe Ippolito e che sarebbe stato pronto nel giro di pochi mesi. 

Il Giornale ricorda che “Siena è infatti anche la sede della Fondazione Biotecnopolo, istituita per decreto nel 2021 da Mef, Mise e Ministro della Salute, e meglio conosciuta come Centro Nazionale Anti-Pandemico.

La Fondazione Toscana Life Sciences nel suo sito scrive «con l’emergenza dovuta al diffondersi dell’infezione da Sars-CoV-2, Tls si impegna in un progetto di ricerca e sviluppo di una cura specifica contro il Covid-19 a base di anticorpi monoclonali umani». È allora che nasce «la società Tls Sviluppo, partecipata dalla Fondazione e da Invitalia, che traccia la strada per un progetto più ampio nell’ambito della realizzazione di un centro antipandemico di riferimento nazionale».
Il 7 settembre 2020 l’allora ministro della Salute Roberto Speranza visita il laboratorio e ha parole di elogio: «Esprimo apprezzamento e orgoglio per quello che viene fatto qui dai nostri ricercatori e scienziati sugli anticorpi monoclonali. Ci sarà ancora molto da lavorare e da verificare ma apriamo una strada per avere cure certe e sicure che possano portarci a un risultato positivo rispetto a questa sfida drammatica che il Covid ha portato a tutta l’umanità».

Il coordinatore della ricerca sui monoclonali è sempre il chief scientist di GSK Vaccines, Rino Rappuoli, direttore del laboratorio Monoclonal Antibody Discovery (Mad) Lab.

Il 2 ottobre 2020, in una intervista a «Repubblica», l’allora presidente del Consiglio superiore di Sanità Franco Locatelli è ottimista: «Va chiarito bene che quanto abbiamo affrontato la scorsa primavera, il lockdown, non lo rivivremo. La chiusura non si prende in considerazione. Ora il Paese è preparato, ci sono comunque terapie per rallentare la malattia, presto arriveranno vaccini e medicinali efficaci come gli anticorpi monoclonali». Non andrà così, purtroppo.

Intanto sul groppone di Tls Sviluppo pesa una vertenza giudiziaria con Menarini proprio per la vicenda monoclonali. Ballano milioni di euro.

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