Democrazie liberali a un bivio tra migrazioni ed Europa
“Le nostre democrazie liberali sono a un bivio. E Donald Trump (nella foto), pur tra le molte ombre della sua controversa Strategia di sicurezza nazionale, lo ha illuminato per noi: l’opzione, in parole semplici fino alla brutalità, è tra migrazioni ed Europa”. Goffredo Buccini sul Corriere della Sera si esprime così: “Intendiamoci. Quando il presidente americano ci ammonisce sulle nostre politiche migratorie «che stanno trasformando il continente e creando conflitti» va, certo, preso con le molle. Per almeno due motivi. Il primo motivo – scrive – è che, da populista classico, il tycoon enfatizza un problema di cui è ben lungi dall’avere una soluzione razionale a casa propria: lo dimostrano le ricadute dei suoi piani di deportazione di massa, che stanno spaccando l’America, impoverendone di forza lavoro l’economia. Il secondo motivo, almeno per quanto riguarda l’Europa, sarebbe di ordine statistico: Frontex segnala che, nei primi undici mesi del 2025, sono crollati del 25% gli ingressi irregolari nella Ue (e possiamo presumere qualcosa di analogo nel Regno Unito, che vive una migrazione mediata dal continente). Centocinquanta o duecentomila arrivi l’anno in una comunità allargata di mezzo miliardo di persone non dovrebbero costituire una preoccupazione (semmai una risorsa). Lasciamo pure lo scontro di civiltà ai suprematisti. Ma la guerriglia sociale tra ultimi e penultimi nelle nostre periferie umane ed economiche non è tema eludibile per progressisti, riformisti, liberaldemocratici, insomma per quell’ampio spettro d’opinione dentro cui dovremmo immaginare una sinistra moderna e con vocazione di governo. Con la mobilità di massa, le risposte di ieri non funzionano. Dal «wir schaffen das», possiamo farcela, di Angela Merkel nell’accoglienza di un milione di profughi siriani a oggi, pietà l’è morta. Pandemia, recessioni e guerre ci hanno spaventato e indurito. In tempi di ferro i migranti diventano vasi di coccio. Del resto, la migrazione fuori controllo non è solidarietà: è caos. Girare pagina può essere dilaniante ma inevitabile per un’Europa che vuole sopravvivere. Purché da tutelare non ci sia la «bianchezza» ma solo la fedeltà, anche dei nuovi arrivati, alle nostre Costituzioni. Ai valori che, a fatica, abbiamo costruito dopo secoli di dolori e guerre. Quei valori che xenofobi e autocrati vorrebbero sopprimere usando, in un perfetto paradosso, i migranti come arma”.





